L’advergaming è un fenomeno che ha conosciuto una straordinaria evoluzione negli ultimi anni, integrandosi con le nuove tendenze digitali e sfruttando l’avanzamento tecnologico. Oltre ai casi più noti e famosi come quello di Pepsi, McDonald’s, Coca-Cola e 7-Up, in epoca più recente molti brand a partire dal 2010 hanno riconosciuto l’importanza di coinvolgere i consumatori in esperienze più immersive e interattive, andando oltre la semplice pubblicità per creare veri e propri mondi di gioco. In questo articolo, esamineremo alcuni dei casi di successo più significativi dell’advergaming dal 2010 in poi, per capire come questa pratica abbia rivoluzionato il marketing.
1. The New York Times e “The Great Vacation Swap” (2011)
Nel 2011, il New York Times ha lanciato un innovativo advergame chiamato The Great Vacation Swap. Il gioco era un’esperienza interattiva che permetteva agli utenti di esplorare diverse destinazioni turistiche attraverso una serie di sfide e attività, con l’obiettivo di guadagnare “premi” sotto forma di sconti o articoli correlati alle vacanze.
L’intento principale era di aumentare la consapevolezza del pubblico riguardo alle offerte di viaggio disponibili sul sito, ma anche di attrarre nuovi lettori e incrementare l’engagement con il brand. L’interattività del gioco, unita alla possibilità di esplorare nuove destinazioni in modo divertente, ha reso l’esperienza più coinvolgente, dimostrando come anche un brand tradizionale nel mondo dei media può approcciarsi con successo all’advergaming.
2. Nike + “Nike Training Club” e “Nike Run Club”

Nike ha sempre avuto una grande attenzione per l’innovazione digitale, e nel corso degli anni ha perfezionato la gamification come strumento di marketing. Dopo il successo di Nike Training Club nel 2009, l’azienda ha continuato a evolversi, introducendo Nike Run Club e altre piattaforme interattive che incentivano gli utenti a restare attivi, guadagnare punti e completare sfide.
Queste app sono progettate per migliorare l’esperienza dell’utente durante gli allenamenti, mentre allo stesso tempo promuovono i prodotti Nike, come scarpe e abbigliamento sportivo. La parte di gamification permette agli utenti di accumulare badge, completare obiettivi e condividerli sui social, creando un’esperienza coinvolgente che va ben oltre la semplice pubblicità. L’efficacia di questa strategia risiede nell’integrazione tra il benessere fisico e l’incentivo a rimanere fedeli al brand.
3. McDonald’s e “McPlay” (2013)

McDonald’s ha sempre cercato modi per attrarre i più giovani, e con il lancio della piattaforma McPlay ha portato l’esperienza di gioco direttamente nei ristoranti. Questa app mobile consentiva ai bambini di giocare a giochi divertenti e interattivi mentre mangiavano, ed era legata a promozioni e prodotti McDonald’s, come i famosi Happy Meal.
In questo caso, McDonald’s ha creato un’esperienza personalizzata che coinvolgeva i bambini in modo diretto. I giochi erano progettati per essere educativi, ma anche per promuovere la cultura del brand, aumentando così l’interazione e la fidelizzazione con i consumatori più giovani. Inoltre, McPlay utilizzava anche premi legati ai prodotti McDonald’s, incoraggiando i bambini a tornare per ottenere nuovi vantaggi.
4. Coca-Cola e “Coca-Cola Freestyle” (2015)

Nel 2015, Coca-Cola ha evoluto il concetto di advergaming con il lancio di Coca-Cola Freestyle, un distributore automatico interattivo che permetteva ai consumatori di creare le proprie bevande personalizzate. Sebbene non fosse un gioco nel senso tradizionale del termine, l’interazione che offriva – creando combinazioni personalizzate di bevande e rendendo il processo di selezione un’esperienza ludica – si avvicinava molto alla gamification.
Il distributore ha attirato milioni di consumatori con la possibilità di esplorare nuovi gusti e combinazioni, creando un legame più profondo con il brand. Coca-Cola ha anche implementato una componente social, incoraggiando gli utenti a condividere le loro creazioni sui social media, contribuendo così a espandere la visibilità della campagna.
5. KFC e “The Colonel’s Adventure” (2016)
Nel 2016, KFC ha lanciato un gioco mobile chiamato The Colonel’s Adventure, in cui i giocatori dovevano affrontare una serie di sfide in stile platform per raccogliere ingredienti segreti per creare il famoso pollo fritto. Il gioco ha utilizzato il personaggio del “Colonel Sanders”, diventato ormai un’icona del marchio, per attirare l’attenzione degli utenti in modo giocoso e divertente.
L’obiettivo principale del gioco era quello di promuovere la linea di piatti di pollo, ma anche quello di associare il marchio a un’esperienza di intrattenimento divertente. KFC ha saputo sfruttare l’umorismo e il carisma del proprio marchio per creare una connessione con i consumatori, specialmente quelli più giovani, dimostrando che l’advergaming può essere un mezzo per comunicare i valori di un brand in maniera leggera e coinvolgente.
6. L’Oréal e “Style My Hair” (2017)

Nel 2017, L’Oréal ha lanciato l’app Style My Hair, una piattaforma che utilizza la realtà aumentata per permettere agli utenti di provare virtualmente nuovi stili di capelli. Sebbene non si tratti di un gioco tradizionale, l’app incorpora molti degli elementi della gamification, come la personalizzazione, il gioco di ruolo e la gratificazione attraverso l’esplorazione di nuovi stili.
L’app ha avuto un grande successo, in particolare tra i consumatori più giovani, che hanno utilizzato la piattaforma per “giocare” con il loro look, mentre L’Oréal ha sfruttato l’app come uno strumento di marketing per promuovere i suoi prodotti per capelli. L’esperienza interattiva ha reso il marchio più vicino ai consumatori e ha trasformato l’acquisto di prodotti di bellezza in un’esperienza divertente e personalizzata.
7. Taco Bell e “Taco Bell Defy” (2022)

Uno degli ultimi esempi di successo in advergaming arriva da Taco Bell, che nel 2022 ha lanciato una serie di giochi interattivi come parte della campagna Taco Bell Defy. Questa campagna non solo ha incluso giochi online, ma anche l’integrazione con nuove tecnologie di intelligenza artificiale e realtà aumentata. Gli utenti potevano partecipare a sfide, guadagnare premi e sbloccare contenuti esclusivi legati ai prodotti Taco Bell.
L’uso della tecnologia ha permesso al brand di attrarre un pubblico giovane, appassionato di innovazione e nuove esperienze. Grazie a una narrativa coinvolgente e a un gameplay che mescolava competizioni e premi, Taco Bell è riuscita a rafforzare il suo legame con i consumatori e a mantenere una posizione di leadership nel marketing giovanile.
L’Advergaming nel Futuro
L’advergaming è passato da una semplice tecnica di marketing a una vera e propria forma di intrattenimento, che offre alle aziende un potente strumento per connettersi con i consumatori in modo nuovo e originale. Dalla gamification del fitness e della salute all’uso di tecnologie come la realtà aumentata, i brand stanno cercando di rendere l’esperienza utente sempre più coinvolgente e personalizzata.
Il futuro dell’advergaming è sicuramente promettente, con la continua evoluzione delle piattaforme digitali e il perfezionamento delle tecnologie interattive. Le aziende che sapranno padroneggiare questi strumenti avranno l’opportunità di entrare in contatto con i consumatori in maniera unica e memorabile, spingendo il marketing a nuovi, entusiasmanti livelli.